Luoghi d’interesse

Abano Terme è oggi una delle più famose località termali d’Europa. Grazie alla sua enorme potenzialità ricettiva, che si basa su un notevole numero di alberghi tutti attrezzati con reparto per i trattamenti termali, può vantare il primato della più grande città termale del mondo.
Il centro cittadino è caratterizzato da un’ampia isola pedonale su ci si affacciano edifici antichi e moderni, grandi alberghi con i loro curati giardini, negozi e locali, e tra le varie testimonianze storico-monumentali racchiude anche una delle più importanti testimonianze delle terme di Aponus, il Colle del Montirone.

Colle del Montirone

Questo piccolo colle, un tempo ricco di sorgenti termali che sgorgavano naturalmente, fu particolarmente caro agli antichi patavini, che in epoca romana lo circondarono di ville e strutture termali. L’ingresso all’antica fonte, dove ancora fino alla seconda metà del Novecento le acque sgorgavano spontaneamente ad una temperatura di 80° C, è annunciato da un colonnato corinzio di inizio Novecento e da una possente colonna dorica sormontata da una coppa avvolta tra le spire di un serpente, progettata da Giuseppe Jappelli nel 1825 in occasione dell passaggio dell’Imperatore Francesco I d’Austria. Nei due edifici ai lati dell’ingresso sono ospitate la Pinacoteca Civica al Montirone, che raccoglie dipindi, disegni ed incisioni realizzati tra il XV e il XX secolo, e la Galleria comunale d’Arte Contemporanea, sede di mostre temporanee.
Di fronte al Montirone sorge un piccolo oratorio progettato da Domenico Cerato nel 1780 e oggi sede di esposizioni.

Chiesa del Sacro Cuore

Le successive vicende politiche che videro succedersi nel territorio l’occupazione longobarda, carolingia e sassone sconvolsero la vita di queste campagne e i primi documenti che ci offrono informazioni su Abano risalgono al X secolo epoca in cui è attestata la presenza della pieve di San Lorenzo, localizzata nell’area dell’attuale Duomo, che naturalmente si sosteneva grazie alla comunità agricola che si era riorganizzata nel territorio. 
Alla fine dell’XI secolo fu fondato un monastero benedettino sul colle di San Daniele che, attraverso l’opera dei suoi monaci, uniti a quelli del monastero di Praglia, contribuì in modo significativo a realizzare opere di bonifica del territorio che aumentarono le superfici delle aree coltivabili a frumento, frutteti, orti o semplicemente a pascolo.
Dal XII secolo il villaggio di Abano si sviluppa come centro rurale, soggetto all’autorità vescovile padovana che alla metà del 1100 investe Manfredo della famiglia Conti di un vasto possedimento ad Abano.Originario di questo piccolo villaggio è l’illustre medico filosofo Pietro d’Abano (1257-1315) sostenitore della dottrina aristotelica nell’interpretazione del filosofo arabo Averroè, condannato per eresia e in seguito riabilitato. In più occasioni la piccola comunità aponense fu testimone di incursioni belliche dovute alla rivalità tra i signori di Padova, Da Carrara e i signori di Verona, della Scala ed è rimasto memorabile l’assalto che distrusse la città nel 1314 ad opera di Cangrande della Scala. Nel 1318 la dominazione dei Da Carrara si estese stabilmente nel padovano operando una riorganizzazione amministrativa del territorio che vide Abano sottoposto alla vicaria di Arquà.

Giardini pubblici del Kursaal e la Statua di Pietro d’Abano

Tra il verde dei giardini in piena isola pedonale si trova la statua di Pietro d’Abano, uno dei più illustri cittadini aponensi.
Nato nel 1257, Pietro, figlio del notaio Costanzo, soggiornò a lungo a Costantinopoli. Compì gli studi presso l’Università di Padova e divenne il più grande scienziato italiano del Trecento, nonchè alchimista. Insegnò medicina, filosofia e astrologia all’Università di Parigini e dal 1306 all’Università di Padova. Profondo conoscitore delle artes greco-bizantine ed arabe, egli riteneva che un buon medico dovesse essere anche un buon astrologo ed un esperto alchimista. Questa interdisciplinarità attirò su di lui i sospetti del Tribunale dell’Inquisizione che lo accusò di negromanzia e di eresia e nel 1316 ne pose le spoglie al rogo. Autore di un importante manuale di astronomia, Pietro riteneva che le vicende umane dipendessero dagli influssi degli astri. le sue teorie ispirarono lo splendido ciclo astrologico affrescato all’interno di Palazzo della Ragione di Padova.

 

Altro elemento decorativo dei Giardini del Kursaal è la fontana di Arlecchino, opera di Amleto Sartori, artista di fama internazionale, cui è dedicato anche il Museo della Maschera allestito all’interno di Villa Savioli.

Grand Hotel Orologio

Uno degli emblemi della storia di Abano, questo edificio bellissimo fu innalzato nel XVIII secolo dai nobili Dondi dell’Orologio ed ampliato nell’800 con l’aggiunta della facciata neoclassica di Giuseppe Jappelli, che sistemò anche il vasto giardino che circonda l’albergo.
Di fronte al Grand Hotel Orologio sorge l’Hotel Trieste & Victoria, altro edificio di valore storico. Qui infatti ebbe sede di Comando Supremo Italiano durante la Prima Guerra Mondiale (1918) e il Generale Armando Diaz era solito soggiornarvi in un appartamento del primo piano.

Viale delle terme

Grande viale alberato e vero asse di animazione della città, ricco di negozi, alberghi e locali. Include due siti di grande interesse: la recente piazza del Sole e della Pace, detta anche Piazza della Meridiana per la splendida meridiana ideata dall’astronomo aponense Salvador Condè, e il Duomo di San Lorenzo. La Meridiana-orologio è realizzata a marmi policromi ed è una delle più grandi d’Europa (3000 mq) ed è sicuramente unica nel suo genere.

Duomo di San Lorenzo

Il Duomo di San Lorenzo è il principale edificio religioso del centro cittadino. La sua fondazione risale alla seconda metà del secolo X, ma la sua attuale sistemazione è del XVIII secolo ad opera dell’architetto Domenico Cerato. All’interno conserva sculture seicentesche di Tommaso Allio, la Flagellazione sull’altare maggiore è di Bartolomeo Litterini (1712) e una Via Crucis attribuita a Carlo Henrici. Lo splendido organo è un Tamburini del 1967 recentemente restaurato dalla ditta Bonato sotto la direzione del M.o Francesco Finotti. Il bel campanile risale al 1314 con la base databile intorno al X secolo.

Parco urbano termale

Gioiello di architettura contemporanea, progettato da uno tra i più importanti architetti e storici dell’architettura, Paolo Portoghesi. Il vasto complesso, che si inserisce armoniosamente nel contesto urbanistico e architettonico della città termale, è concepito come unico, grande prato continuo, percorso da viottoli pavimentati e piste ciclabili, ricco di piante e alberi d’alto fusto sistemati lungo il viale principale. Ai lati si allineano gli edifici, sedi prestigiose di abitazioni e di attività commerciali e direzionali.

Museo Internazionale della Maschera “Amleto e Donato Sartori”

Museo unico al mondo che riunisce le prestigiose opere di Amleto Sartori e di suo figlio Donato, artisti di fama internazionale, autori di maschere per la Commedia dell’Arte e per il teatro in genere.

Ville e parchi

Belle ville nobiliari, erette soprattutto tra il XVI ed il XVIII secolo, impreziosiscono sia il centro cittadino che i verdeggianti dintorni collinari.
Villa Savioli: edificata nel XVII secolo ed ampliata nei secoli successivi, ospita lo straordinario Museo Internazionale della Maschera.
Villa Bassi Rathget: d’impianto cinquecentesco e rimaneggiata nel XVIII secolo, appartenne alla nobile famiglia Dondi dell’Orologio. All’interno affresci di Antonio Buttafuoco e tra breve sede museale. Nell’ottocento vi furono ospitati personaggi illustri, tra cui Eugenio Beauharnais, figlio di Napoleone e vicerè del Regno d’Italia. Dal 1979 la villa e l’annesso ampio parco sono di proprietà del Comune di Abano Terme che li ha trasformati in prestigiose sedi di eventi culturari e sportivi.
Villa Rigoni Savioli: è una bella villa in stile palladiano eretta nel XVI secolo. La facciata è caratterizzata da quattro semicolonne sovrastate da un timpano triangolare. Una scalinata decorata da statue porta direttaemnte al primo piano. All’interno (non visitabile) il salone è decorato da pregevoli affreschi di GiovanBattista Zelotti, amico ed allievo di Paolo Veronese.
Villa Mocenigo Mainardi: questo complesso, che ospitò anche Giacomo Casanova nel 1779, include un piccolo oratorio che si affaccia direttaemnte sulla strada.
Altre ville di particolare interesse architettonico sono Villa Sette, della fine del XVII secolo con rimaneggiamenti d’inizio Novecento, Villa Erizzo Zanin in località Feriole, nota per aver ospitato Ugo Foscolo all’epoca in cui scrisse “le ultime lettere di Jacopo Ortis” ed infine la Villa Selvatico Treves, fondata nel XVI secolo, ma completamente trasformata nel XIX secolo secondo i canoni architettonici dell’Eclettismo.
Tra i parchi si segnala quello storico di Villa Bembiana, in località Monterosso. Disteso ai piedi del colle presenta una ricca vegetazione, soprattutto macchia meditterranea ed esemplari di leccio. Nella villa, non visitabile, abitò il poetra, storio e filologo Pietro Bembo (XV-XVI sec). Al termine della Prima Guerra Mondiale vi venne redatto il Bollettino della Vittoria Italiana.

Santuari e monasteri

A Monteortone, frazione di Abano Terme, sorge il bel Santuario dedicato alla Madonna della Salute. La chiesa fu edificata nel XV secolo sul luogo dove nel 1428 un soldato, Pietro Falco, fu miracolato e guarito dalla peste dopo aver trovato in una piccola grotta un’immagine lignea della Vergine ed essesi quindi bagnato con l’acqua di una fontanta che sgorgava ai piedi del colle di Monteortone. La chiesa a croce latina con tre navate absidali e campanile del XV secolo, conserva ancora oggi l’immagine miracolosa della Madonna, meta ogni anno di numerosi pellegrinaggi.
L’interno del santuario è impreziosito da numerose opere quattrocentesche tra cui affreschi di Jacopo da Montagnana nella cappella del crocifisso e sulle pareti di entrambe le navate laterali bei bassorilievi marmorei nel presbiterio e le tombe di Fra Simone da Camerino, fondatore dell’annesso monastero agostiniano, e di altri frati oltre che la tomba della nobildonna Maddalena Cardini Capodivacca. Notevole anche il portale d’ingresso in pietra d’Istria opera di Matteo Tommaso Allio. Annesso alla chiesa si trova l’ex convento agostiniano, oggi istituto salesiano, che presenta un ampio chiostro rinascimentale. Altro grande centro di spiritualità è il Monastero Benedettino di San Daniele, annidato sull’omonimo monte. La costruzione risale al 1705 e fu voluta dai nobili signori da Montagnana per onorare il martire padovano Daniele.
Nel 1461 fu casa dei canonici del S.S. Salvatore e dal 1772 alla metà del Novecento fu abitazione privata della famiglia Bonomi-Todeschini. Oggi è sede di clausura di monache benedettine, il cui nucleo originario giunse sin qui da Fiume nel 1948. Dell’intero complesso sono visitabili la chiesa, eretta nel 1711 da Francesco Muttoni, una loggetta panoramica e alcune sale al piano terra.

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